Federico Fellini; Rita Cirio
Il mestiere del regista
Il volume, grazie a una serie di interviste tenute da Federico Fellini tra la fine del 1992 e il giugno del 1993, offre un punto di vista unico sull’esperienza artistica del grande regista: i capricci e le eccentricità di attori e attrici; il particolare rapporto con i produttori sempre in tensione tra spirito pratico di sopravvivenza e integrità della propria prospettiva creativa; l’analisi dell’arte della regia.
Sono solo alcuni dei temi esaminati in prima persona da questo indiscusso genio del cinema del ventesimo secolo, lungo una conversazione che oscilla sempre – come nei film di Fellini – tra arguta ironia e moto nostalgico.
Federico Fellini
È considerato tra i più importanti registi della storia del cinema.
Ben quattro sue pellicole, La strada (1954), Le notti di Cabiria (1957), Otto e mezzo (1963) e Amarcord (1973) hanno vinto l’Oscar come miglior film in lingua straniera.
Oltre ai sopracitati, si ricordano quali pietre miliari della storia del cinema: I vitelloni (1953), La dolce vita (1960), Il Casanova di Federico Fellini (1976).
Candidato dodici volte al Premio Oscar, gli è stato conferito nel 1993 l’Oscar alla carriera.
Tra i suoi prestigiosi premi cinematografici vinti si ricordano la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1960, il premio al Festival di Mosca (due volte nel 1963 e 1987) e il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985.
Rita Cirio
Architetto, assistente di Umberto Eco al Politecnico di Milano e poi al Dams di Bologna, ha cominciato a scrivere di arte e spettacolo nei primi anni Settanta.
Per più di quarant’anni è stata inviato speciale e critico teatrale dell’«Espresso».
Tra i suoi libri: cinque edizioni dell’Almanacco Bompiani, Serata d’onore (1983), Scenes d’objets all’italienne (1991, pubblicato in Francia), Dipingere il teatro (2000), Dodici cenerentole in cerca d’autore (1975) poi diventato spettacolo diretto da Pippo Crivelli negli anni Novanta, come Frammenti di un Discorso amoroso adattato per il teatro nel 2000.
Per il teatro oltre a Roland Barthes, ha tradotto Yasmina Reza, Marguerite Duras, Woody Allen, Tom Stoppard.