Effettua l’accesso per poter acquistare
- «Wipes dream away with hand», review by Mel Gussow (New York Times)
- «Il laboratorio creativo di Beckett nei Quaderni di regia», di Nicola Arrigoni (Sipario.it)
- «Il mio amato Beckett», di Antonio Borriello (La Tófa della Domenica)
- «Quaderni scritti a penna di un futuro premio Nobel: Samuel Beckett», di Andrea Porcheddu (Gli Stati Generali)
Samuel Beckett
Quaderni di regia e testi riveduti — L’ultimo nastro di Krapp
Nel 1969, allo Schiller Theater Werkstatt di Berlino, Samuel Beckett assume per la prima volta la regia di L’ultimo nastro di Krapp, piéce che aveva scritto nel 1958 e che aveva debuttato lo stesso anno al Royal Court Theatre di Londra con la regia di Donald McWhinnie.
La direzione in prima persona della messa in scena diviene per Beckett l’occasione di rinnovare e modificare il testo alla luce delle sue esigenze registiche: attraverso il suo quaderno di regia, qui tradotto e pubblicato per la prima volta in Italia, emerge infatti un minuzioso lavoro di cesellatura che restituisce agli occhi del lettore il processo creativo di Beckett e la sua visione della regia teatrale.
Il volume comprende la versione ‘finale’ del testo di L’ultimo nastro di Krapp, riveduto e approvato da Beckett, e il quaderno di regia, integralmente riprodotto in copia anastatica.
Edizione critica di James Knowlson
A cura di Luca Scarlini
Samuel Beckett
(1906-89) Scrittore, traduttore, drammaturgo e poeta in lingua francese e inglese.
Fu amico e allievo di James Joyce.
Insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, è una figura rivoluzionaria del teatro e del pensiero europeo del ventesimo secolo.
La sua vasta produzione include La Trilogia – Molloy, Malone muore, L’innominabile (1951-53); opere teatrali come Aspettando Godot (1952), Finale di partita (1957), Non io (1972), L’ultimo nastro di Krapp (1958), Giorni felici (1963); opere radiofoniche come Ceneri (1958) e Cascando (1961); opere televisive come Eh Joe (1966) e Quad I+II (1981); per il cinema, realizza la sceneggiatura di Film (1965) con Buster Keaton.