Goffredo Fofi e Gianni Volpi
Vittorio De Seta
Il mondo perduto
L'intera vita artistica di Vittorio De Seta è incentrata sulla ricerca di un linguaggio che sappia restituire, tra il realismo del documentario e la finzione del mezzo cinematografico, il racconto genuino dell'Italia, in particolare meridionale (pietre miliari rimangono il reportage Isole di fuoco del 1954 o la pellicola neorealista Banditi a Orgosolo del 1961).
Questo volume intende costituire un'antologia in grado di rappresentare un ritratto a tutto tondo dell'artista Vittorio De Seta: dalle riflessioni personali alla lunga intervista sullo sviluppo del proprio stile artistico, fino agli autorevoli giudizi pronunciati da altri autori (in particolare si veda il contributo di Pasolini), ne emerge la figura di un artista poliedrico sensibile al mondo che lo circonda eppure portatore di un'estetica del tutto unica e personale.
Goffredo Fofi
Nato a Gubbio nel 1937, si è occupato, tra Sud e Nord del Paese, di questioni pedagogiche e sociali.
Ha inoltre collaborato con molte riviste («Quaderni piacentini», «Ombre rosse», «Linea d’ombra», «Lo straniero», «Gli asini» e altre) animando la vita culturale italiana.
Malgrado la vastità delle sue pubblicazioni, la sua opera più apprezzata resta l’inchiesta su L’immigrazione meridionale a Torino (1963).
Tra i suoi libri di cinema, ricordiamo le monografie dedicate a Totò (in collaborazione con Franca Faldini, con la quale ha anche realizzato i tre grandi volumi di interviste su L’avventurosa storia del cinema italiano), a Marlon Brando, ad Alberto Sordi.
Gianni Volpi
È stato uno dei massimi esponenti della critica ʻmilitanteʼ, animando, insieme a Goffredo Fofi, la rivista «Ombre rosse», vero e proprio punto di riferimento per la critica cinematografica in Italia, divenendo coautore con lo stesso Fofi e Morando Morandini, dell'omonimo dizionario del cinema.
A Volpi si devono inoltre importanti studi e monografie tra cui ricordiamo Gianni Amelio (1995) e Tutto il cinema di Alberto Lattuada (2009).